mercoledì 10 ottobre 2007

Nuove terapie delle sindromi coronariche acute
Le sindromi coronariche acute rappresentano un gruppo di affezioni costituite da: angina instabile ed infarto miocardico ulteriormente distinto in infarto non transmurale (infarto non Q) ed infarto transmurale (infarto Q). L'angina instabile può essere differenziata dall'infarto tramite l'esecuzione di un ECG che nel primo caso metterà in evidenza l'assenza del sopraslivellamento ST. La diagnosi nelle sindromi coronariche acute viene effettuata valutando tre criteri: il dolore toracico solitamente presente solo nella fase acuta; alterazioni dell' ECG; e soprattutto tramite la ricerca nel siero dei marker di necrosi miocardica (troponina I o troponina T). Ricordiamo che il tessuto cardiaco è costituito da tre tipi fondamentali di cellule: miocardiociti (70%), cellule endoteliali che rivestono le camere cardiache e cellule muscolari lisce (30%). In passato la terapia cercava di porre rimedio alla fase acuta dell'infarto tramite presidi farmacologici (anti-ipertensivi) e trattamenti meccanici, tralasciando il vero problema delle sindromi coronariche acute ovvero lo scompenso cardiaco residuo, che rientra nell'ambito delle malattie croniche. Scompenso cardiaco dovuto alla presenza di una regione necrotica che non potendo essere rigenerata va incontro a processi fibrotici di cicatrizzazione. Tuttavia la scoperta della presenza di cellule staminali sia nell'atrio che all'apice del cuore ha aperto nuove frontiere nella terapia delle sindromi coronariche acute. Un'ulteriore prova deriva dall'embriologia, infatti, ricordiamo che il cuore si forma a partire da un tubo che subisce un loop con formazione delle quattro camere cardiache; il secondario accrescimento del cuore avviene per proliferazione e non per ipertrofia. Da questa scoperta in futuro tramite ulteriori ricerche sarà possibile rigenerare tessuti cardiaci che presentino delle zone infartuate; la ricerca infatti ha già evidenziato questa possibilità negli esperimenti di laboratorio effettuati su diversi animali con ottimi risultati.

lunedì 8 ottobre 2007


Il cuore, organo centrale dell'apparato circolatorio, è situato nel torace in una loggia denominata mediastino. Ha forma di cono tronco con la base rivolta in basso. Il cuore è contenuto in un sacco fibrosieroso, il pericardio che lo fissa al diaframma. Nella superficie esterna del cuore si osserva una faccia anteriore, una faccia posteroinferiore, una base alla quale fanno capo i grossi vasi, un apice e due margini, uno destro acuto, e uno sinistro ottuso. Un solco atrioventricolare o coronarico delimita l'atrio dai ventricoli; il solco interatriale l'atrio destro dal sinistro; due solchi longitudinali anteriori e posteriori separano i due ventricoli. Il cuore è un organo cavo diviso in due metà, destra e sinistra. Ogni metà comprende due cavità, l'atrio superiormente ed il ventricolo inferiormente comunicanti fra loro tramite un sistema di valvole, tricuspidale a destra e mitrale a sinistra; un ulteriore sistema valvolare (valvole semilunari) divide le camere ventricolari dalla circolazione sistemica, a sinistra, e dalla circolazione polmonare a destra.