mercoledì 14 novembre 2007

SCHIZOFRENIA

Argomenti della discussione
Quadro clinico
Epidemiologia
Etiopatogenesi
Decorso e prognosi
Sottotipi della schizofrenia
Terapia
Quadro clinico
Età d’esordio
- Adolescenza
Fase della patologia
- fase prodromica
- fase attiva
- sintomi secondari
Alterazioni nelle varie fasi
Esperienza tipica della schizofrenia è quella connessa allo stato d’animo,umore predelirante.L’individuo avverte un senso di vuoto e di insicurezza. Da tale sentimento di vuoto nasce la necessità del paziente di aggrapparsi ad un’idea che abbia un valore rassicurante (Delirio). La fase prodromica ha un andamento progressivo e può sfociare nella fase attiva
Disturbi della percezione
Allucinazioni acustiche
- voci sussurrate
- voci dialoganti
Allucinazioni visive
- semplice
- complesse
Allucinazioni gustativo/olfattivo
- odori inconsueti spesso sgradevoli
Allucinazioni cenestesiche
Pseudoallucinazioni
- allucinazioni che non vengono obbiettivate nel mondo esterno
Disturbo del pensiero è stato considerato la caratteristica più rilevante della schizofrenia; il paziente passa senza preavviso da un argomento all’altro. Si può presentare come deragliamento o tangenzialità
Fase attiva
Catatonia
Marcato disinteresse verso la realtà esterna e riduzione delle risposte alle stimolazioni
Eccitamento catatonico
Caratterizzato da iperattività motoria fino alla violenza clastica con atteggiamenti auto/eteroaggressivi
Epidemiologia
Maggiore tasso di morbilità nelle classi socio-economiche diasagiate
Uguale prevalenza uomini/donne
Età d’esordio
- Uomini 15-25 anni
- Donne 25-35 anni
Il suicidio è un caso di morte frequente fra i soggetti affetti da schizofrenia
Etiopatogenesi
Genetica
- Polimorfismo del gene che codifica per il recettore D3
- Polimorfismo funzionale COMT
Ambedue alterazioni legate al sistema dopaminergico; sembra comunque che l’origine della malattia sia multifattoriale
Decorso e Prognosi
La schizofrenia inizia con una fase prodromica che può precedere anche di anni la fase attiva, caratterizzata essenzialmente da allucinazioni e deliri. Segue poi una fase residua che risulte simile alla fase prodromica ma in cui solitamente sono più evidenti l’appiattimento affettivo ed il ritiro sociale.In circa ¼ de casi si assiste al ripristino di normali condizioni di vita con pochi segni residui; in ½ dei casi si osservano segni residui di una certa gravità e solo in ¼ dei pz si assiste a un esito cronico e deteriorante
Sottotipi di schizofrenia
Tipo Paranoide
Presenta deliri sistematizzati(persecuzione o grandezza) o allucinazioni uditive in assenza di gravi alterazione del funzionamento cognitivo
Tipo Disorganizzato
Caratteristiche sono la disorganizzazione del linguaggio e del comportamento ed affettività appiattita o inadeguata
Tipo Catatonico
Marcata Alterazione psicomotoria con presenza di ecolalia ed ecoprassia
Tipo indifferenziato
Tipo Residuo
Quadro clinico post-evento schizofrenico senza sintomi psicotici rilevanti
Terapia
Neurolettici
Hanno dimostrato una buona efficacia sui sintomi positivi(deliri,allucinazioni,stati di eccitamento,aggressività); meno efficaci sui sintomi negativi(apatia,asocialità,impoverimento ideativo) tra questa categoria di farmaci ricordiamo:
Butirrofenoni
Fenotiazine piperaziniche
fenotiazine piperinidiche e alifatiche
Riabilitazione

2 commenti:

Username : tatoia ha detto...

Grazie per l'attenzione dimostrata al nostro blog, ti ho inserito nella lista dei link, se ti fa piacere ti invio il nostro banner così puoi segnalarlo sul tuo....ma mi servirebbe una tua mail, ti invio le nostre per facilitare i contatti.
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A risentirci a presto.
staff Anchise.

Giò ha detto...

Ciao, ottimo post!
se mi posso permettere, vorrei integrare un paio di cose sulla terapia farmacologica.
le fenotiazine sopratutto la prometazina presentano una spiccata attività antistaminica che causa sedazione centrale (per questo sono state impiegate x potenziare l'anestesia). Alcune molecole inoltre, presentano effetti sul sistema extrapiramedale inducendo parkinson iatrogeno!

Ciao