Argomenti della discussione
Quadro clinico
Epidemiologia
Etiopatogenesi
Decorso e prognosi
Sottotipi della schizofrenia
Terapia
Quadro clinico
Età d’esordio
- Adolescenza
Fase della patologia
- fase prodromica
- fase attiva
- sintomi secondari
Alterazioni nelle varie fasi
Esperienza tipica della schizofrenia è quella connessa allo stato d’animo,umore predelirante.L’individuo avverte un senso di vuoto e di insicurezza. Da tale sentimento di vuoto nasce la necessità del paziente di aggrapparsi ad un’idea che abbia un valore rassicurante (Delirio). La fase prodromica ha un andamento progressivo e può sfociare nella fase attiva
Disturbi della percezione
Allucinazioni acustiche
- voci sussurrate
- voci dialoganti
Allucinazioni visive
- semplice
- complesse
Allucinazioni gustativo/olfattivo
- odori inconsueti spesso sgradevoli
Allucinazioni cenestesiche
Pseudoallucinazioni
- allucinazioni che non vengono obbiettivate nel mondo esterno
Disturbo del pensiero è stato considerato la caratteristica più rilevante della schizofrenia; il paziente passa senza preavviso da un argomento all’altro. Si può presentare come deragliamento o tangenzialità
Fase attiva
Catatonia
Marcato disinteresse verso la realtà esterna e riduzione delle risposte alle stimolazioni
Eccitamento catatonico
Caratterizzato da iperattività motoria fino alla violenza clastica con atteggiamenti auto/eteroaggressivi
Epidemiologia
Maggiore tasso di morbilità nelle classi socio-economiche diasagiate
Uguale prevalenza uomini/donne
Età d’esordio
- Uomini 15-25 anni
- Donne 25-35 anni
Il suicidio è un caso di morte frequente fra i soggetti affetti da schizofrenia
Etiopatogenesi
Genetica
- Polimorfismo del gene che codifica per il recettore D3
- Polimorfismo funzionale COMT
Ambedue alterazioni legate al sistema dopaminergico; sembra comunque che l’origine della malattia sia multifattoriale
Decorso e Prognosi
La schizofrenia inizia con una fase prodromica che può precedere anche di anni la fase attiva, caratterizzata essenzialmente da allucinazioni e deliri. Segue poi una fase residua che risulte simile alla fase prodromica ma in cui solitamente sono più evidenti l’appiattimento affettivo ed il ritiro sociale.In circa ¼ de casi si assiste al ripristino di normali condizioni di vita con pochi segni residui; in ½ dei casi si osservano segni residui di una certa gravità e solo in ¼ dei pz si assiste a un esito cronico e deteriorante
Sottotipi di schizofrenia
Tipo Paranoide
Presenta deliri sistematizzati(persecuzione o grandezza) o allucinazioni uditive in assenza di gravi alterazione del funzionamento cognitivo
Tipo Disorganizzato
Caratteristiche sono la disorganizzazione del linguaggio e del comportamento ed affettività appiattita o inadeguata
Tipo Catatonico
Marcata Alterazione psicomotoria con presenza di ecolalia ed ecoprassia
Tipo indifferenziato
Tipo Residuo
Quadro clinico post-evento schizofrenico senza sintomi psicotici rilevanti
Terapia
Neurolettici
Hanno dimostrato una buona efficacia sui sintomi positivi(deliri,allucinazioni,stati di eccitamento,aggressività); meno efficaci sui sintomi negativi(apatia,asocialità,impoverimento ideativo) tra questa categoria di farmaci ricordiamo:
Butirrofenoni
Fenotiazine piperaziniche
fenotiazine piperinidiche e alifatiche
Riabilitazione
mercoledì 14 novembre 2007
domenica 11 novembre 2007
TUNNEL CARPALE E CHIRURGIA
Il tunnel carpale è una particolare zona anatomica della mano, dove scorre il nervo mediano responsabile della sensibilità delle prime 3 dita. Varie cause possono provocare un restringimento di questa porzione (solitamente è interessato il sesso femminile) con successiva compressione del nervo e comparsa della "sindrome del tunnel carpale". I classici sintomi sono dati dalla presenza di parestesia (formicolii soprattutto notturni all'estremità delle prime 3 dita, dolori che possono estendersi fino alla spalla. La diagnosi clinica viene confermata dall'elettromiografia (EMG). Il trattamento è chirurgico:
Si effettua una piccola incisione sul palmo della mano a partenza dalle pieghe del polso. Viene quindi visualizzato il legamento trasverso del carpo e sezionato (parete anteriore); la mano può quindi essere ricucita tramite l'inserzione di 3/4 punti e ridotti esiti cicatriziali. I tempi di recupero possono variare da due a tre settimane.
Lascia un tuo commento o contattami per ulteriori spiegazioni
Si effettua una piccola incisione sul palmo della mano a partenza dalle pieghe del polso. Viene quindi visualizzato il legamento trasverso del carpo e sezionato (parete anteriore); la mano può quindi essere ricucita tramite l'inserzione di 3/4 punti e ridotti esiti cicatriziali. I tempi di recupero possono variare da due a tre settimane.
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